Hawking, Higgs e più di 3.000 altri scienziati per la messa al bando delle armi nucleari

10/04/2017

Hawking, Higgs e più di tremila altri scienziati sostengono i negoziati ONU per la messa al bando delle armi nucleari 

27 marzo 2017, di Ariel Conn

I delegati della maggior parte degli stati membri dell’ONU sono riuniti per negoziare la messa al bando delle armi nucleari a New York, riceveranno anche una lettera di supporto firmata da migliaia di scienziati da più di 80 paesi, inclusi 28 premi Nobel e un ex Segretario della Difesa statunitense. Gli scienziati hanno una responsabilità particolare per quanto riguarda le armi nucleari, dato che sono stati degli scienziati a concepirle e a scoprire che i loro effetti sono ancora più raccapriccianti di quanto inizialmente sospettato”, spiega la lettera.

La lettera è stata consegnata alle 13 di lunedì 27 marzo, nella sala dell’Assemblea Generale dell’ONU, a Sua Eccellenza Sig.ra Elayne Whyte Gómez, del Costa Rica, che sta presiedendo i negoziati.

Nonostante tutte le attenzioni rivolte al terrorismo nucleare e agli stati canaglia, una delle più grandi minacce poste dalle armi nucleari è sempre stata la possibilità che si verificassero eventi inattesi e incidenti fra gli stati nucleari. Con l’aumento delle tensioni politiche e dell’instabilità, la minaccia sta salendo a livelli allarmanti: secondo l’ex Segretario della Difesa statunitense William J. Perry, che ha firmato la lettera, “La possibilità di una calamità nucleare è più alta oggi, credo, di quanto lo fosse durante la guerra fredda.”

Le armi nucleari rappresentano una delle maggiori minacce per la nostra civiltà. Data l’imprevedibilità dell’attuale situazione mondiale, è più importante che mai avviare i negoziati per la messa al bando delle armi nucleari, e rendere questi negoziati uno sforzo realmente globale”, ha detto il Professore di neuroscienze norvegese Edvard Moser, premio Nobel per la medicina nel 2014.

D’accordo anche il Professor Wolfgang Ketterle del MIT, premio Nobel per la fisica nel 2001: “Considero le armi nucleari una vera e propria minaccia alla specie umana, e c’è bisogno di un vasto consenso internazionale per ridurla”.

Attualmente, gli Stati Uniti e la Russia possiedono insieme circa 14.000 armi nucleari, molte delle quali pronte ad essere lanciate nel giro di qualche minuto, sebbene un report del Pentagono abbia attestato che ne basterebbero qualche centinaio per ottenere una solida deterrenza. Eppure, piuttosto che ridurre i loro eccessivi arsenali, le superpotenze pianificano investimenti significativi per sostituire le armi nucleari in loro possesso con nuove armi destabilizzanti, più letali per un primo attacco.

A differenza di molti leader mondiali, io ho a cuore il futuro dei miei nipoti. Anche la più remota possibilità di una guerra nucleare rappresenta una minaccia irragionevole al loro benessere. Dobbiamo trovare un modo per eliminare le armi nucleari”, ha dichiarato Sir Richard J. Roberts, premio Nobel per la medicina nel 1993.

La maggior parte dei governi si sente scoraggiata dal fatto che un piccolo gruppo di paesi, che ospita una minima parte della popolazione mondiale, pretenda di mantenere il diritto di rovinare la vita di tutti gli altri abitanti della Terra a causa delle armi nucleari, ignorando le promesse di disarmo sottoscritte nel Trattato di Non-Proliferazione”, ha affermato il Professore di fisica del MIT Max Tegmark, che ha collaborato alla stesura della lettera. “In Sudafrica, la minoranza a capo del sistema immorale dell’Apartheid non ha ceduto spontaneamente, di propria iniziativa, ma lo ha fatto perché spinta dalla maggioranza. In maniera simile, la minoranza che controlla le immorali armi nucleari non cederà spontaneamente, di propria iniziativa, ma solo se spinta a farlo dalla maggioranza delle nazioni e dei cittadini del mondo”.

L’idea alla base della proposta di messa al bando consiste proprio nell’esercitare tale pressione stigmatizzando le armi nucleari.

Beatrice Fihn, che ha contribuito ad avviare il movimento a favore del bando in qualità di Direttore Esecutivo di ICAN, la Campagna internazionale per l’abolizione delle armi nucleari, ha spiegato che la stessa stigmatizzazione ha già permesso che la messa al bando delle mine antiuomo e delle bombe a grappolo andasse a buon fine, e che può succedere ancora: “Il mercato delle mine antiuomo si è quasi del tutto estinto: nessuno vuole più produrle perché i paesi le hanno vietate e stigmatizzate. Proprio qualche anno fa gli Stati Uniti, che non firmarono mai il trattato contro le mine antiuomo, hanno annunciato che sostanzialmente lo stanno rispettando. Se il mondo sosterrà insieme la messa al bando delle armi nucleari, allora i paesi che possiedono queste armi probabilmente seguiranno l’esempio, anche se ciò non accadrà immediatamente”.

Susi Snyder del progetto olandese “Don’t Bank on the Bomb” ha spiegato:

Se si proibiscono la produzione, il possesso e l’utilizzo di queste armi, come anche il supporto a queste attività, allora stiamo gettando anche le basi per proibirne il finanziamento. E credo che questo sia uno dei modi in cui il trattato di bando avrà un impatto concreto e diretto sul continuo ammodernamento degli arsenali nucleari esistenti, che viene portato avanti per lo più da impresari privati”.

Le armi nucleari sono le uniche armi di distruzione di massa non ancora proibite da una convenzione internazionale, nonostante siano le armi più distruttive e indiscriminate mai create”, si legge nella lettera a supporto della messa al bando.

L’orrore che si verificò a Hiroshima e Nagasaki non dovrebbe ripetersi mai più. Le armi nucleari dovrebbero essere bandite”, ha detto il Professor Martin Chalfie, docente presso la Columbia University e premio Nobel per la chimica nel 2008.

La Professoressa di neuroscienze norvegese May-Britt Moser, premio Nobel per la Medicina nel 2014, infine, ha affermato: “In un mondo in cui la violenza cresce e la diplomazia diminuisce, la disponibilità di armi nucleari è più pericolosa che mai. Chiediamo al mondo politico di mettere al bando queste armi. Il mondo di oggi e le generazioni future dipendono da questa decisione”.

 

Il testo della lettera in inglese: https://futureoflife.org/nuclear-open-letter/

fonte: https://futureoflife.org/2017/03/27/3000-scientists-support-un-nuclear-ban-negotiations/