Comunicato Stampa B61 – Archivio Disarmo

24/04/2013

Pubblichiamo il Comunicato stampa del 22 aprile 2013 di Archivio Disarmo.

Il finanziamento statunitense per il restyling delle bombe B61, annunciato dal “Guardian” e ripreso in Italia da “Repubblica” in realtà non è una completa novità. Già dal 2011 si parla delle “nuove B61-12” che, oltre ai costi rilevanti (si tratta di 11 miliardi di dollari), comportano una serie di altre problematiche.

In primo luogo queste bombe nucleari tattiche, che non sono oggetto di alcun accordo sul disarmo nucleare tra USA e Russia, pur essendo un residuo della guerra fredda, continuano a persistere sul territorio europeo ed anche su quello italiano, per lo più all’insaputa della maggioranza degli abitanti del bel paese (i nostri governi non smentiscono né confermano la loro presenza sul territorio nazionale).

In secondo luogo, non si può dimenticare che i cacciabombardieri F35, oggetto di tante discussioni

per i loro crescenti costi, sono destinati in parte a trasportare proprio queste bombe. La loro capacità stealth, cioè di invisibilità a i radar, ne aumenta la pericolosità e pertanto la minaccia così come viene percepita dalla Russia. (vedi il paper di Ramy Srour Armi nucleari tattiche. Le B61 e i rapporti NATO-Russia). Siamo pertanto alle soglie di una nuova guerra fredda? Non si può dimenticare che tali aerei, per le loro caratteristiche, potrebbero operare anche fuori area e pertanto pure verso l’Iran.

In terzo luogo, non si può non rilevare la contraddittorietà delle posizioni NATO e UE, che nei loro documenti ufficiali strategici, dichiarano di temere la proliferazione nucleare e contemporaneamente operano per un rafforzamento degli arsenali nucleari, per di più dislocati sul territorio di paesi che hanno aderito al Trattato di Non Proliferazione nucleare, come anche l’Italia.

In un rapporto dell’IKV olandese e pubblicato in Italia dall’Archivio Disarmo circa un anno fa, emergeva un atteggiamento generalmente favorevole al loro ritiro da parte della maggioranza dei partner della NATO.

Ancora una volta, i governi, pur dichiarando il proprio impegno per la pace e il disarmo, operano contraddittoriamente e concretamente in una direzione opposta.

Maurizio Simoncelli

Vicepresidente

Istituto di ricerche internazionali Archivio Disarmo

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Documenti disponibili sul sito dell’Archivio Disarmo

1. http://www.archiviodisarmo.it/siti/sito_archiviodisarmo/upload/documenti/60917_B61_RESIDUI _DELLA_GUERRA_FREDDA.pdf

2. http://www.archiviodisarmo.it/siti/sito_archiviodisarmo/upload/documenti/47458_SROUR_- _Armi_nucleari_tattiche_2012.pdf

3. http://www.archiviodisarmo.it/siti/sito_archiviodisarmo/upload/documenti/35396_Le_politiche_ di_difesa_Unione_Europea-_Martina_Paone.pdf

4. http://www.archiviodisarmo.it/siti/sito_archiviodisarmo/upload/documenti/90978_Il_nuovo_Con cetto_Strategico_della_Nato_-_Angelo_Motola.pdf