Pubblicata la bozza di Trattato per la messa al bando delle armi nucleari: più vicini a un risultato storico

24/05/2017

Fonte: Campagna ICAN – Rete Italiana per il Disarmo – 22 maggio 2017

È stata diffusa a Ginevra oggi 22 maggio 2017 la prima bozza di testo che fungerà da base alla seconda sessione di negoziazioni per un Trattato di messa al bando delle armi nucleari, in sede ONU. L’ambasciatrice del Costa Rica Elayne Whyte Gómez, che presiede al dibattito relativo a questo storico accordo, ha presentato il testo ai diplomatici delle Nazioni Unite e ai rappresentanti delle organizzazioni della società civile internazionale.

La bozza è stata elaborata sulla base delle discussioni e dei suggerimenti emersi durante una prima sessione di negoziato tenuta presso la sede delle Nazioni Unite di New York dal 27 al 31 marzo scorsi. Un momento di confronto a cui hanno partecipato 132 Stati, ma che ha purtroppo visto l’assenza dell’Italia e dei Paesi attualmente possessori di ordigni nucleari. I negoziati, con il teso diffuso oggi come base di lavoro, riprenderanno il prossimo 15 giugno per concludersi il 7 luglio 2017.

La International Campaign to Abolish Nuclear Weapons, di cui anche Rete Italiana per il Disarmo fa parte, accoglie positivamente la pubblicazione di questo testo e la considera un’importante pietra miliare nello sforzo, che ormai dura da diversi anni, di mettere al bando queste indiscriminate armi di distruzione di massa ricordandone gli impatti inumani e catastrofici.

Una volta adottato, questo Trattato costituirà un passo in avanti fondamentale verso la totale eliminazione delle armi nucleari. Il testo di base proposto fornisce una base solida in questo senso: “gli estensori della bozza e la Presidente Ambasciatrice Whyte Gómez hanno colto positivamente gli elementi chiave proposti durante la prima sessione di negoziazioni dello scorso Marzo” commenta Francesco Vignarca coordinatore della Rete italiana per il Disarmo.

La società civile internazionale che si occupa di disarmo nucleare, in particolare la Campagna ICAN, si aspetta inoltre che anche nella seconda sessione possa proseguire un dibattito proficuo e costruttivo a riguardo di alcune specifiche prescrizioni, confidando che il processo di stesura continui a progredire per poter giungere ad un accordo finale entro il 7 luglio di questo anno. La Campagna ICAN e tutte le organizzazioni aderenti si adopereranno per ottenere la versione di Trattato più forte e completa possibile.

“Siamo in particolare molto contenti che il testo di base sia ben ancorato ai principi della legislazione umanitaria – afferma Beatrice Fihn, direttrice esecutiva di ICAN – fondandosi sulle esperienze già in vigore di proibizione di armi inaccettabili come quelle chimiche e biologiche, le mine anti-persona, le munizioni cluster”.

Ora che la bozza di testo per il Trattato è di pubblico dominio gli Stati nucleari (e i loro alleati, tra cui l’Italia) dovrebbero cogliere l’occasione per accettare un coinvolgimento e dibattito produttivo nelle discussioni relative. I negoziati sono aperti a tutti gli Stati (anche quelli che hanno votato contro l’istituzione di questo percorso) e sebbene ogni Paese possa aderire al Trattato e ratificarlo anche dopo la sua approvazione è evidente come una non partecipazione ai negoziati sia una scelta negativa e di stretta visione. La quale, peraltro, dimostra una poca volontà nonostante i proclami nel voler percorrere passi concreti per la costruzione di un mondo senza armi nucleari.

Le armi nucleari sono moralmente inaccettabili, perché hanno come obiettivo e risultato l’uccisione indiscriminata di civili. La loro stessa esistenza indebolisce la credibilità morale di ciascuno Stato che basa anche su di esse la propria supposta sicurezza. Un Trattato internazionale che le condanni all’illegalità, come primo passo verso una definitiva e totale eliminazione, avrà un impatto concreto e di lunga durata.