Conferenza del Messico, ICAN: “I governi devono decidere”

13/02/2014

Si apre oggi la Conferenza del Messico per la messa al bando delle armi nucleari. Tra i rappresentanti della società civile presenti ci sono diversi sopravvissuti ad Hiroshima e Nagasaki – gli “hibakusha”

Nuevo Vallarta, Nayarit, Messico – Oggi si apre in Messico la Seconda Conferenza Internazionale sull’Impatto Umanitario delle Armi Nucleari. Rappresenterà un punto di svolta per tutti quegli Stati che hanno profuso grandi sforzi per raggiungere un accordo negoziale che porti alla messa al bando delle armi più distruttive che l’umanità abbia mai inventato.

“Sulla base dei dati condivisi nella Conferenza di Oslo dell’anno scorso, questa conferenza dimostrerà al di là di ogni dubbio che nessuno Stato, né coalizione di Stati, né organizzazione internazionale sarebbero in grado di rispondere adeguatamente alla devastazione causata dall’uso di armi nucleari. Dimostrerà che il mondo non sarebbe in grado di riprendersi dopo una guerra nucleare. Fintanto che le armi nucleari continueranno ad esistere, la possibilità di detonazioni intenzionali o accidentali pone dei rischi reali e inaccettabili all’umanità” afferma il Prof. Tilman Ruff, Co-presidente della Campagna Internazionale per l’Abolizione delle Armi Nucleari (ICAN), una rete di 359 associazioni non-governative in 92 paesi del mondo.

La Conferenza di Nayarit, Messico, è solo il più recente passo di un percorso che ha modificato le basi del dibattito internazionale sulle armi nucleari. Dal 2010, da quando cioè gli Stati parte del Trattato di Non Proliferazione hanno riconosciuto “le conseguenze umanitarie catastrofiche di qualsiasi uso delle armi nucleari”  ha preso corpo una nuova narrazione, nella quale proprio le cause di queste armi sono alla base di un rinnovato impegno per eliminarne i rischi. Il movimento della Croce Rossa, le agenzie umanitarie delle Nazioni Unite, la società civile e la maggioranza degli Stati del mondo si sono impegnati a portare avanti questa iniziativa umanitaria. Nell’ottobre scorso, 125 Stati membri hanno sottoscritto la dichiarazione proposta alle Nazioni Unite dalla Nuova Zelanda, in cui si afferma che “le conseguenze catastrofiche delle armi nucleari devono rappresentare l’elemento fondamentale su cui si fondano tutti gli sforzi per raggiungere il disarmo nucleare.”

La rappresentante di ICAN a Nayarit, Beatrice Fihn, aggiunge: “I dati e le prove che dovremo discutere qui mostrano chiaramente che le armi nucleari sono una minaccia per la sicurezza e la sopravvivenza di tutti gli esseri umani. Questa conferenza dovrà segnare il punto di non ritorno. Da qui in poi, il compito passa ai Governi, affinché decidano come fare per affrontare le conseguenze. Non possono ascoltare tutte queste informazioni, con dati provati, e non agire. Il passo successivo dovrebbe essere l’inizio dei negoziati per un trattato che metta al bando le armi nucleari, anche se gli Stati possessori di armi nucleari non sono d’accordo. Si tratta delle uniche armi di distruzione di massa non ancora messe al bando e la domanda che ci poniamo è: hanno il diritto di essere legali o no?” La Fihn ha recentemente curato un rapporto sulle armi nucleari dal titolo “Unspeakable Suffering” (Sofferenze indicibili), pubblicato da ICAN e WILPF – la Lega internazionale delle Donne per la Pace e la Libertà.

Per maggiori informazioni su ICAN:

http://www.icanw.org